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Salute

Tumore del seno, l’importanza dello screening: i dati dell’incidenza nelle Marche

I dati dell'incidenza nelle Marche rispetto alla media nazionale e le cause che possono determinare l'insorgenza del cancro alla mammella. Il tema è stato affrontato in un convegno

Il tumore del seno colpisce sempre più donne marchigiane. In Regione, quest’anno, sono previsti in totale 1.300 nuovi casi e otto pazienti su dieci riescono a sconfiggere la malattia. Il motivo di questo successo è la disponibilità di cure sempre più efficaci ma per migliorare ulteriormente i tassi di sopravvivenza va incrementato il numero di diagnosi precoci. Il 56% delle donne si è sottoposto allo screening mammografico organizzato dalla Regione. Sono questi alcuni dei temi al centro del convegno inter-regionale Marche-Umbria promosso dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) La gestione della paziente con carcinoma mammario.

I numeri

L’evento, realizzato con il contributo non vincolante di Novartis, si svolge oggi a Ancona. Vede la partecipazione di oltre 80 specialisti dal centro Italia che si ritrovano per fare il punto sullo stato dell’arte della lotta alla malattia. «Quello alla mammella è il carcinoma femminile più diffuso in Italia e rappresenta più del 30% di tutti quelli registrati tra le donne - aggiunge Rossana Berardi, Segretario Regionale AIOM Marche e Direttore della Clinica Oncologica Ospedali Riuniti di Ancona – Università Politecnica delle Marche -. Ogni anno nelle Marche grazie alle mammografie individuiamo più di 260 nuovi tumori e in totale più dell’80% delle donne si è sottoposta a questo esame salva vita negli ultimi anni. Sono dati, in linea con la media nazionale, ma che possono essere migliorati. Grazie agli screening possiamo intervenire tempestivamente su neoplasie di dimensioni ridotte aumentando così le chances di guarigione». Al convegno di Ancona ampio spazio è dedicato al tema delle nuove cure. “Anche per i casi più gravi noi specialisti abbiamo a disposizione nuovi farmaci in grado di rallentare la progressione del carcinoma - afferma Vincenzo Catalano, Coordinatore Regionale AIOM Marche e Dirigente Medico Ospedali Riuniti Marche Nord -. In particolare per la malattia metastatica Ribociclib, una terapia mirata innovativa, ha dimostrato di migliorare significativamente la sopravvivenza globale. Funziona inibendo due proteine chiamate chinasi ciclina-dipendente 4 e 6 (CDK-4/6) che quando vengono iperattivate, possono consentire alle cellule tumorali di crescere e di dividersi rapidamente. La ricerca medico-scientifica sta portando a trattamenti sempre più personalizzati per il singolo paziente. Tutto questo è possibile grazie alle maggiori conoscenze che abbiamo sui meccanismi biologici dei tumori”. «Nella nostra Regione vivono oltre 14mila donne con una diagnosi di carcinoma mammario - sottolinea Berardi -. Riusciamo a garantire un ottimo livello di assistenza alle pazienti anche grazie alle cinque Breast Unit attive sul nostro territorio. Sono strutture sanitarie ormai imprescindibili dove le donne sono sempre valutate da team multidisciplinari e multiprofessionali al cui interno collaborano, e si confrontano, diversi specialisti. Prevedono il rispetto di standard di qualità, in primis il numero minimo di pazienti da trattare: 150 l’anno, perché è ormai evidente che l’esperienza rappresenta un parametro qualitativo importante».

Le cause

In tutta Italia cresce il tumore del seno: in totale per quest’anno i nuovi casi registrati sono 53.000. E il numero è destinato ad aumentare a causa dell’invecchiamento generale della popolazione. «La neoplasia femminile risulta fortemente influenzata anche dagli stili di vita - prosegue Verena De Angelis, Coordinatore AIOM Umbria -. L’attività fisica è molto importante nell’evitare l’insorgenza in quanto le donne che svolgono regolarmente sport presentano una riduzione del rischio di ammalarsi fino al 20%. Non vanno sottovalutati anche il ruolo della dieta equilibrata e di un limitato consumo di alcol. Bastano poco più di 50 grammi di alcol al giorno per determinare un aumento del 50% delle possibilità di contrarre la patologia. Come Società Scientifica siamo da anni impegnati in campagne educazione per i cittadini d’ogni fascia d’età». «Anche la prevenzione terziaria va incentivata maggiormente - conclude Vincenzo Catalano - diversi studi scientifici negli ultimi anni hanno evidenziato come anche dopo la diagnosi di un tumore del seno sia necessario tenere sotto controllo alimentazione, eccesso di peso o la sedentarietà. Si possono così diminuire le possibilità di ricomparsa della patologia, migliorare la risposta dell’organismo alle terapie e contrastare gli effetti collaterali dei trattamenti oncologici. Praticare regolarmente esercizio fisico riduce il rischio di recidiva del tumore del seno del 50% nelle donne con tumori ormono-dipendenti. Tutti questi dati evidenziano come il carcinoma del seno sia una patologia sempre più curabile e guaribile. Medici, malati e caregiver devono quindi prestare maggiore attenzione a tutti quelli che sono gli aspetti della vita dopo la malattia». «Abbiamo deciso con entusiasmo di sostenere questa progettualità dell’AIOM - conclude Luigi Boano, General Manager Novartis Oncology Italia - che avrà un impatto positivo per le pazienti e per il sistema sanitario. Novartis è da anni impegnata nella lotta contro il tumore del seno, per sviluppare farmaci sempre più innovativi, che migliorino la sopravvivenza e la qualità di vita delle pazienti. Crediamo fortemente nella ricerca e innovazione in oncologia, motivo per cui investiamo risorse importanti in questo settore».


 

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