Emergenza Covid19, com'è cambiato l'impegno di Anteas Falconara per l'Alzheimer
L'associazione ha attivato uno sportello telefonico, un gruppo whatsapp e si sta preparando a sperimentare incontri virtuali in videoconferenza.
FALCONARA - Convivere con l'Alzheimer ai tempi del coronavirus, con le misure restrittive e il distanziamento sociale, ha causato non poche difficoltà a chi soffre di forme di demenza e anche ai loro familiari e care giver, dovendo gestire ulteriore stress, frustrazione, disorientamento. Proprio per questo, l'Anteas di Falconara Marittima, che dall'inizio dell'emergenza ha dovuto sospendere gli incontri del 'Caffè Alzheimer' sia a Falconara che a Chiaravalle, si è data come obiettivo di non perdere però i contatti con le persone che da diversi anni li frequentavano, continuando, seppur a distanza, ad essere di aiuto a malati e familiari, ancor più in un momento così delicato. Dai primi di marzo infatti l'associazione ha attivato un servizio di ascolto telefonico, supporto e sostegno psicologico, rivolto alle famiglie e ai malati (in grado di colloquiare), con le due psicologhe che già collaboravano alle attività dei gruppi. Il servizio è operativo dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle 12 e dalle 16 alle 18, e risponde ai numeri 333 5717212 e 333 5706559.
Ma l'impegno dell'associazione non si è limitato a questo. Sempre nell'ottica di spezzare l'isolamento e continuare ad offrire forme di interazione, è stato creato anche un gruppo whatsapp, poi allargato anche ai volontari sul territorio dell'ambito sociale. «Dall'inizio dell'emergenza - spiega Agostino Ciciliani di Anteas Falconara - attraverso questi canali a distanza, siamo arrivati ad interagire con un'ottantina di persone, tra pazienti, familiari e volontari e così abbiamo mantenuto dei legami. Se nel prossimo domani dovremmo convivere e lavorare utilizzando modalità diverse, ci stiamo attrezzando per farlo anche noi». Prossimo step infatti, a cui l'associazione si sta preparando in collaborazione con Cisl e Fnp provinciale, è passare dalla videochiamata al video-incontro di gruppo on line, per sperimentare una sorta di 'Cafè Alzheimer' in modalità virtuale.