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Domenica, 28 Aprile 2024
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"2030: chi guiderà la mia azienda?” Al Passetto incontro sul passaggio generazionale nelle imprese

Il convegno, organizzato da Italian Way, ha posto l'accento sulla complessità del tema riguardante la continuità aziendale, centrale per il 90% delle attività che sono a carattere familiare

Il passaggio generazionale e la continuità sono stati gli argomenti centrali dibattuti nell’incontro di ieri alla sala meeting del Passetto, organizzato da Italian Way, società di consulenza per le aziende che fornisce servizi volti a migliorare le vendite, capire i mercati, scoprire nuovi canali distributivi e individuare nuove opportunità di business a beneficio delle imprese. Il meeting, dal titolo “2030: chi guiderà la mia azienda?”, è stato moderato da Leopoldo Gasbarro, Direttore di Wall Street Italia.

A prendere la parola è stato Giuliano Mosconi, imprenditore e presidente di Italian Way, che supportato da riferimenti statistici ha sottolineato la complessità e la delicatezza del tema, che tocca le imprese nazionali la cui parte più cospicua – circa il 90% - è a carattere familiare. «I capi azienda sono mediamente anziani – afferma Mosconi – visto che il 22% ha più di 70 anni, perciò nel breve termine il passaggio generazionale coinvolgerà circa 1 milione di imprese familiari, momento molto importante e delicato da gestire perché solo il 50% di queste realtà supera il primo passaggio e addirittura solo il 15% arriva alla terza generazione. In un contesto così personale e spesso basato sul talento e la visione del “padre-fondatore”, può diventare molto complicato trasferire il patrimonio immateriale ossia quelle abilità trasversali, che non si imparano a scuola, che riguardano la personalità, la comunicazione, la leadership, la creatività, l’empatia, la capacità di risolvere i problemi. Per tale motivo il passaggio generazionale può e deve essere realizzato attraverso l'affiancamento di esperti, in modo da individuare la migliore scelta strategica da implementare tra una generazione e l’altra e mediare fra fondatore ed eredi».

Sulla complessità del rilancio e dello sviluppo aziendale in un contesto diverso rispetto a quello del varo dell’attività si è soffermato Alberto Martini, head of wealth management di Banca Mediolanum. «E’ un contesto – spiega – nel quale la convivenza tra generazioni con prospettive divergenti rappresenta un ulteriore livello di complessità. Per coloro i quali decidono di cedere il testimone, il passaggio dall'essere imprenditori all'essere investitori segna poi un ulteriore importante cambiamento sia a livello personale che professionale: richiede la creazione di una nuova governance familiare e l'assistenza di professionisti specializzati nella gestione del patrimonio e nella pianificazione strategica di lungo termine».

Tra i relatori, per lo Studio Legale Vef&P, anche gli avvocati Massimo Zamboni e Giuseppe Violetta, che hanno fatto luce sulla definizione di “patrimonio confuso” e spiegato le ragioni fisiologiche e patologiche alla base di esso. «L’obiettivo da perseguire è quello di favorire un’agevole trasmissione dello stesso tra le generazioni, preservandolo. Tale traguardo, in un contesto mutevole come quello odierno, presuppone che l’imprenditore sia accompagnato da professionisti di fiducia che non lo abbandonino subito dopo la definizione della struttura organizzativa ottimale, ma che gli consentano di valutare costantemente il raggiungimento degli obiettivi. Ove possibile usando anche tecnologie innovative».

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