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Ferraglia sui marciapiedi e "dispetti" nelle case comunali: «Raccogliamo firme per il quartiere dimenticato»

Diversi i casi segnalati nel comprensorio Comune/Erap/misto privati di via Torresi. Il comitato di quartiere alza la voce con una raccolta firme per chiedere interventi anti-degrado: «Da un anno chiediamo di incontrare il Comune, ma non ci rispondono»

Asfalto ko, lavori alla scuola apparentemente fermi da mesi, ferraglia lungo i marciapiedi e perfino dispetti ad extracomunitari ed ex consiglieri comunali nel comprensorio Comune/Erap di via Torresi: danneggiamenti alle auto, portiere rigate, tappeti portati via e fastidi vari. Beghe da condominio? «Non ci sarebbero se Comune ed Erap avessero adottato un regolamento per gli spazi condivisi. Qualcuno ha anche sparato dei chiodi da edilizia nella serratura di un appartamento e l’inquilino ha dovuto cambiare il blocchetto della serratura- spiega il portavoce del comitato, Daniele Ballanti, che è anche coordinatore dello Spazio Sociale “La Nostra Ankon”- il problema è che questo signore ha segnalato a Erap e Comune, ma non gli risponde nessuno. Il punto è proprio questo, qui il Comune fa muro di gomma in per diverse situazioni» . Via Torresi alza la voce e il comitato ha chiesto più volte di incontrare gli assessori comunali: «Da oltre un anno, dopo promesse che ci sono state fatte anche da rappresentanti del consiglio comunale, il Comune si è tirato indietro. Comune ed Erap non ci ricevono, nonostante le richieste che facciamo in segreteria» continua Ballanti. Nel comprensorio, gestito in parte anche da privati, vengono segnalati anche casi di cordoli che cedono sulla strada interna, mura che rischiano di sbriciolarsi e rifiuti abbandonati ma anche abbattimento di alberi senza permessi. 

Scuola, casa e strade

Tra i problemi più sentiti, oltre ai numerosi tombini ostruiti, c’è lo stato della scuola Domenico Savio e dell’asilo Sabin. Sulle strutture campeggiano delle impalcature: «Sono così da maggio, ma i lavori sono fermi da questa estate e non vediamo più nessuno lavorare» spiega Silvia Trillini, commerciante. C’è qualche vetro rotto e, all’ingresso, una vistosa buca sul marciapiede: «Frutto di trent’anni, una pavimentazione che si sta distruggendo- spiega Daniela Urbani, titolare di un’attività davanti all’istituto- ho visto gente cadere e rompersi colonne vertebrali, tanto che una piccola parte di marciapiede è stata sistemata». Lungo il camminamento ci sono ancora vecchi supporti di cestini arrugginiti e di cartelloni pubblicitar. Pavimentazione? Sconnessa in diversi punti. «Certo, dei frullini per rimuovere la ferraglia sporgente li abbiamo anche noi- spiega Ballanti- ma è roba del Comune, non è possibile farlo anche perché c’è un discorso di assicurazione». Particolarmente sentito anche lo stato della palazzina fatiscente al civico 39, che in passato ha ospitato uno studio medico. «E’ lasciata in abbandono, le transenne che hanno messo sono cadute e sono state semplicemente appoggiate a terra» fa notare Claudio Ripanti. In via Ciavarini e via Anfossi alcuni capannoni dismessi preoccupano i residenti: «Ci sono state segnalate tettoie in amianto che cadono a terra e, sbriciolandosi, possono formare polveri pericolose per la salute» spiega ancora Daniela Urbani. Muri deturpati e giochi danneggiati in piazzetta Staffette Partigiane, tra cui un campo da basket dal quale sono spariti i canestri. 

Il degrado in via Torresi

«Vogliamo che il Comune ci risponda e ci riconosca come interlocutori» conclude Ballanti. Il Comitato ha già attivato una raccolta firme per chiedere interventi anti-degrado nell’intera zona delle Grazie. 
 

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