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Lunedì, 29 Aprile 2024
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No al rinnovo del contratto (scaduto da 51 mesi), scioperano i lavoratori del commercio: sit-in davanti all'Ikea

Le ragioni dello sciopero si legano al mancato rinnovo contrattuale, scaduto da quasi 51 mesi. Lo sciopero è stato proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil

ANCONA - Sciopero, domani 30 marzo, di un’intera giornata dei lavoratori del commercio con contratto di Federdistribuzione; per l’occasione, ci sarà un presidio davanti all’Ikea di Ancona, dalle ore 10 alle ore 12. 

Le ragioni dello sciopero si legano al mancato rinnovo contrattuale con questa associazione, scaduto da quasi 51 mesi. Lo sciopero è stato proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. I gruppi interessati allo sciopero sono: Lidl, Ikea, Oasi, Famila, Zara, Obi, Gala, Oviesse, Pennymarcket, Ins’s mercato, Decathlon, Acqua & Sapone, Bricocenter e Leroy Merlin.

Federdistribuzione: "Atto irresponsabile". Le ragioni dello sciopero

"Purtroppo - scrivono i sindacati - a distanza di anni, l'insofferenza di Federdistribuzione verso i contratti non scema, anzi si è acuita. Sono trascorsi ormai quasi 51 mesi dalla scadenza del primo (e ultimo) Ccnl sottoscritto dalla citata associazione datoriale con e la ritrosia patologica a dare il giusto riconoscimento in termini economici ai dipendenti delle aziende sue associate non accenna ad attenuarsi".

"Dopo una lunga e snervante trattativa Federdistribuzione ha calato (nuovamente) la maschera", denunciano ancora i sindacati precisando le ragioni della protesta. "Non paga di aver irresponsabilmente abbandonato per quasi un quinquennio un'intera categoria di lavoratori dipendenti alle prese con una dinamica inflazionistica che ha messo a dura prova la tenuta dei loro redditi, infatti, ha sottoposto alle organizzazioni sindacali nel corso di una fase negoziale no-stop che avrebbe dovuto portare alla sottoscrizione del tanto agognato accordo di rinnovo, una serie di pretese irrealistiche e finalizzate unicamente a far naufragare una già complessa negoziazione". Dura la replica di Federdistribuzione, che parla di "occasione persa" e definisce lo sciopero "un atto di grave irresponsabilità e privo di fondamento".

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