Preservativi, siringhe, resti abbandonati di scooter e bici: il boschetto degli orrori a pochi passi dall'asilo
La situazione nella piazzetta a pochi passi da un asilo. I cittadini tagliano la siepe e chiedono un confronto con il Comune
ANCONA - Preservativi usati, rifiuti di ogni tipo (compresi passeggini e poltrone) e fino a qualche ora fa anche siringhe e quel che restava di uno scooter. La discarica a cielo aperto si trova in largo Staffette Partigiane ed è venuta alla luce quando alcuni residenti hanno falciato una siepe. Era infatti la vegetazione a nascondere agli occhi di chi frequenta la piazza sottostante a pochi passi da un asilo, quel tasso di degrado. L'intervento, fatto da privati cittadini, si era reso necessario dopo le numerose e inutili segnalazioni al Comune da parte del comitato di via Torresi e Ankon Civica Verde e Popolare (VIDEO).
Salendo le scale che portano all'area verde, già imbrattate da scritte volgari ed espliciti riferimenti sessuali, si arriva a una vera e propria discarica: a terra ci sono cartoni, giacigli, sedie rotte, un passeggino, ombrelli oltre ai già citati preservativi. Nelle ultime ore sono state evidentemente rimosse siringhe e scooter, la cui presenza è stata comunque testimoniata dalle foto di Ankon Civica e dal comitato spontaneo di cittadini di via Torresi.
Il degrado, spiegano lo stesso comitato e l'associazione, non si ferma qui: in una ringhiera alla base della scalinata è incatenata ciò che resta di una bicicletta. «Locali commerciali invenduti con grate arrugginite e aperte, dove dentro c'è altro degrado, i portelloni divelti dei contatori di Ancona Ambiente dell'illuminazione pubblica e quello dei contatori dell'acqua gettato a terra, i giochi ormai quasi più non esistenti, da poche settimane rimosse anche le altalene perché vandalizzate- spiega l'associazione- negozi che abbandonano la piazzetta e i pochi rimasti lamentano anche scarsità di pulizia. Il campetto da basket senza canestri da più di 10 anni. Tutte queste cose Ankon Civica e il Comitato di Via Torresi le hanno segnalate da anni e presentati suggerimenti, tra i quali anche la realizzazione di murales per coprire le offese sulle mura con disegni realizzati da volontari, ma nessuno ha fatto niente».