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Povertà, Marche senza soldi: nel centro Italia è la regione con più famiglie a rischio

In Toscana, Emilia Romagna e Umbria la situazione delle famiglie è migliore secondo i dati 2017 dell’ultima indagine dell’Istat su reddito e condizioni di vita

C’è il single senza figli che guadagna meno di 827 euro al mese. O la coppia con un figlio under 14 a carico costretta a cavarsela con meno di 1.500 euro al mese. O la famiglia di 4 persone nelle cui casse entrano poco più di 2mila euro. Soglie di povertà che riguardano quasi 16 marchigiani su 100, a rischio, secondo i dati 2017 dell’ultima indagine Istat su reddito e condizioni di vita. Lievemente meglio del 2016 (16% contro il 15,8% del 2017) ma non c’è nulla da gioire. Il dato pone le Marche al fanalino di coda delle regioni del Nord. Nel centro Italia fanno meglio di noi sia Umbria (11,1%) che Toscana (12,9%), volendo tralasciare il dato del Lazio condizionato da Roma. Per non parlare dell’Emilia Romagna (10,5%). 

In aumento il rischio di esclusione sociale che riguarda 1 marchigiano di 4: parliamo di persone che vivono in famiglie con redditi molto bassi. Oppure, è in questo caso sono l’11%, famiglie in stato di grave deprivazione materiale: sono in arretrato con bollette, affitto, rate del mutuo, non possono permettersi spese impreviste o una lavatrice o un telefono. Per non parlare di un’automobile o una settimana di vacanza. Quest’ultimi sono aumentati dell’1,6% rispetto al 2016. Qualche luce in fondo al tunnel si vede. Diminuiscono infatti coloro che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa (che lavorano pochi mesi l’anno): sono il 7,9%, in calo dell’1,5% rispetto al 2016. 
 

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