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Le macchine di Leonardo prendono vita: Il Maestro e Vitruvio nella mostra high-tech

Arrivano nelle Marche i cinque disegni del Codice Atlantico di Leonardo e in una sala multimediale sarà possibile far funzionare le macchine in prima persona

Mettere in funzione le macchine disegnate da Leonardo da Vinci, misurare le proporzioni del proprio corpo con quelle del disegno rinascimentale più famoso: l’uomo vitruviano. Non solo, al Palazzo Malatestiano di Fano la realtà virtuale permetterà anche di visitare la basilica di Vitruvio guidati nientemeno che dall’architetto e scrittore romano. Il clou però arriva eccezionalmente dalla Biblioteca Ambrosiana e consiste nei cinque disegni del Codice Atlantico realizzati da Leonardo in persona. I fogli non sono mai stati esposti nella sponda adriatica dell’Italia e la selezione permette di ammirare studi e progetti per la balestra gigante, l’odometro, le “lunule” (esercizi per la quadratura del cerchio), l’orologio idraulico e la selezione del tiburio della cattedrale di Milano. Accanto ai disegni esposti nella mostra "Leonardo e Vitruvio, il cerchio e il quadrato" i visitatori potranno ammirare proprio le principali edizioni cinquecentesche del trattato vitruviano, i testi che Leonardo potrebbe aver materialmente spogliato per reinterpretare le opere riportate nel Codice Atlantico. La mostra è visitabile fino all’8 settembre tutti i giorni dalle 10:30 alle 13 e dalle 17 alle 23. Dal 9 settembre invece la sala chiuderà i battenti alle 20. 

Leonardo e Vitruvio, l’uomo e il libro 

Il rapporto tra i due personaggi è più stretto di quanto si possa immaginare. A spiegarlo è Guido Beltramini, curatore della mostra insieme a Paolo Clini e a una delle più grandi esperte di Leonardo a livello mondiale, Francesca Borgo. «Tutta la vita di Leonardo è un conflitto tra l’autorità dei libri e l’esperienza, per lui vince sempre l’esperienza – ha spiegato Beltramini- ma è provato che Lonardo ha letto con attenzione il libro di Vitruvio». La prova sta nel fatto che nei 4.000 fogli di appunti del genio toscano, Vitruvio è menzionato ben 10 volte: «In quelle dieci volte Leonardo dimostra che utilizza Vitruvio come una grande enciclopedia del mondo antico». Per Francesca Borgo i cinque lavori sono più che semplici disegni: «Sono come cinque mappe in cui vediamo Leonardo pensare e disegnare con la penna in mano, lo vediamo imboccare vicoli ciechi e poi tornare indietro, tentare soluzioni diverse per poi adottare la soluzione più efficace». 

Leonardo e Vitruvio: oltre il cerchio e il quadrato

La mostra 

Il percorso si snoda nella rinnovata sala Morganti. Al piano terra è possibile ammirare i cinque disegni custoditi in teche hig-tech capaci di tenere sotto controllo la temperatura e l’umidità. Modelli nei quali è possibile vedere ogni minimo ingranaggio come in un perfetto foglio da cantiere in scala 1:1. La parte multimediale si trova al piano sopraelevato: una console e una grande parete permettono al visitatore di interagire con i progetti disegnati da Leonardo, muoverli grazie all’intelligenza artificiale e farli addirittura funzionare. Si potrà dunque far lanciare la balestra, far funzionare l’orologio idraulico o vedere l’odometro calcolare la distanza percorsa da un carro. Nella stella sala è possibile salire su una piattaforma, seguire la guida del monitor e sovrapporre la propria sagoma a quella dell’Uomo Vitruviano: il risultato finale è la compatibilità delle proporzioni in una scala da 0-100: «E’ l’anima contemporanea della mostra con un alto valore scientifico- racconta Paolo Clini- la sezione digitale è spettacolare e ci permette di toccare con mano le macchine ricostruite, specchiarci nell’uomo vitruviano e indossare un oculus per visitare la basilica con lo stesso Vitruvio». Esiste anche un app, scaricabile tramite un codice accessibile solo all’ interno del museo. Si chiama “LeonARdo” e, dalla semplice inquadratura del disegno, è capace di creare un modello in 3D della macchina. Modello che l’utente può muovere e addirittura scomporre. 

Le altre esposizioni

Il 14 luglio al Palazzo Mosca di Pesaro aprirà la mostra “Agostino Iacurci. Tracing Vitruvio. Viaggio Onirico tra le pagine del De Architectura”. La figura dell’architetto sarà esplorata fino al 13 ottobre attraverso monumentali installazioni ispirate alle sue opere. L’esposizione è curata dal Comune di Pesaro in collaborazione con l’Ente Olivieri – Biblioteca e Musei Oliveriani. Dal 17 maggio a Urbino (Palazzo Ducale) è in corso la mostra “Da Raffaello. Raffaellino del Colle” a cura di Vittorio Sgarbi, in omaggio al “divin pittore” riletto tramite le opere di uno dei suoi più fedeli seguaci. Chiusura dei battenti il 13 ottobre 
 

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