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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Niente licenziamenti per i dipendenti Elica, i sindacati: «Ora nuovo piano industriale»

Il «primo risultato positivo» per le sigle sindacali. Oggi infatti si è tenuto un faccia a faccia per la vertenza Elica con il tavolo di crisi al Mise

Nuovo incontro sulla vertenza Elica. Convocato oggi il tavolo al Mise con sindacati e azienda. Dal round di oggi è emersa la comune intenzione di ridefinire un nuovo piano industriale che preveda il rafforzamento della produzione di «alto di gamma» già presente in Italia e soprattutto il reshoring di produzioni presenti negli stabilimenti polacchi del Gruppo.  A fronte di ciò, le parti si sono dati tempi stretti, per arrivare entro il 30 settembre prossimo ad un nuovo piano che scongiuri i 409 licenziamenti. Intanto, l'azienda ha assicurato che non procederà ad atti unilaterali. Il viceministro allo Sviluppo, Alessandra Todde che ha garantito come il Mise «continuerà a svolgere il suo ruolo da mediatore» si è impegnata inoltre a riconvocare il tavolo della vertenza già «nei primi giorni di settembre».

Le sigle sindacali 

Si dicono soddisfatti i sindacati: «Ora bisogna rispettare gli impegni - dicono - e i tempi del nuovo piano. Come Fim, in tal senso, riteniamo importante in questa fase coinvolgere anche le Rsu nella ridefinizione del piano industriale di Elica. Per noi la partecipazione dei lavoratori è fondamentale insieme al ruolo di supporto del Mise e della regione Marche per il recupero delle risorse necessarie e del sostegno con piani di riqualificazione professionale». Così il segretario nazionale Massimiliano Nobis. «Primo risultato positivo» anche per la Fiom che per il futuro guarda alla salvaguardia delle prospettive industriali dell'azienda e alla piena occupazione affinché il gruppo «mantenga il ruolo d'eccellenza che un'azienda come Elica ha acquisito negli anni», dicono Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom e Pierpaolo Pullini della Fiom Ancona.

«Riteniamo un lavoro di questo tipo di estrema importanza soprattutto al fine di tutelare una storica azienda italiana nel settore dell'elettrodomestico, una delle ultime ormai scampate al ratto delle multinazionali che negli ultimi anni hanno acquisito competenze, stabilimenti e professionalità senza garantire sviluppo e produzione, anzi, come sta accadendo con la Whirlpool, decidendo di chiudere stabilimenti per puro profitto», conclude la Fiom. Con i piedi di piombo il giudizio della Uil. «La distanza tra le parti è ancora notevole, ma, se ciascuno farà la propria parte fino in fondo, speriamo che si possa scongiurare il rischio di licenziamenti», spiegano Tiziana Bocchi, segretaria nazionale Uil e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm. «Speriamo che l'intervento del Ministero dello Sviluppo economico possa aiutarci a colmare le distanze. È arrivato il momento, non solo per Elica, ma per tutte le dolorose vertenze in corso, di ridefinire strumenti utili a salvaguardare e a rilanciare le attività industriali. Alcuni strumenti di intervento e di sostegno già esistono e andrebbero solo recuperati, altri potrebbero essere creati ex novo approfittando del più generale piano di rilancio dell'economia italiana in corso di definizione. Per salvare l'economia italiana», concludono. All'incontro al Mise, in video-call, erano presenti oltre a Luca Annibaletti, coordinatore della Struttura per le crisi d'impresa del Mise, le organizzazioni sindacali nazionali di Fim, Fiom, Uilm, e i vertici aziendali di Elica, la Regione Marche e il sindaco di Fabriano.

La posizione dell'azienda

Per Elica questo incontro  «ha segnato un’importante passo in avanti per la costruzione di un dialogo con l’obiettivo di salvaguardare l’azienda e l’occupazione». Prosegue la nota: «In questa fase è fondamentale per Elica approfondire il confronto con le parti coinvolte al fine di giungere a una revisione del piano che tenga conto degli obiettivi di competitività dell’azienda. Preso atto che esistono ancora delle distanze con le parti sociali sono emerse convergenze su alcuni punti fondamentali». Il commento di Giulio Cocci, amministratore delegato di Elica: «Esprimiamo soddisfazione in quanto presso il tavolo ministeriale è stato colto il nostro segnale di apertura. L’individuazione di un percorso condiviso è un buon punto di partenza che auspichiamo porterà a fare passi in avanti nella gestione di questa vertenza». 

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