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Centraline "fai da te" per controllare la qualità dell'aria: «Vi insegneremo a costruirle»

Il collettivo Cupa di Ancona ha realizzato la prima centralina di rilevamento artigianale e presto ne monterà altre in città. Con la sola spesa dei materiali è possibile imparare a costruirla da sé

Un laboratorio per costruire da sé le centraline per il rilevamento delle polveri sottili. L’idea arriva dallo spazio autogestito La Cupa, che già realizzato un sensore artigianale e lo ha installato in piazza Cavour in occasione del Fridays for future (GUARDA IL VIDEO). Il dispositivo è in grado di “respirare” l’aria dell’ambiente circostante e, con un laser, misurare la quantità di polveri PM 10 e PM 2,5 presenti in un metro cubo. L’obiettivo è quello di realizzare altri sensori e installarli in diverse parti della città, ma anche quello di insegnare agli interessati la tecnica di costruzione. «Le polveri sono molto sottili, penetrano dentro le case anche con le finestre chiuse e nelle abitazioni esposte al traffico i livelli si moltiplicano» spiega Oskar Barrile, componente del collettivo. I dati ottenuti dal sensore, e dai prossimi che verranno realizzati, saranno consultabili sul sito www.lacupa.org in qualunque momento e da chiunque. 

La precisione, dicono gli stessi costruttori, non è la stessa garantita da un dispositivo Arpam: «Quelli sono più sofisticati- spiega Barrile- i nostri dati sono meno precisi, con una differenza di pochi decimi di microgrammi, comunque sufficienti per determinare se siamo sotto o sopra i livelli di soglia». I materiali possono essere reperiti facilmente in commercio con una spesa di poche decine di euro. «I materiali sono tutti di basso profilo economico, con la stampante 3d abbiamo costruito la base e la copertura, ma ognuno può realizzarla anche seguendo la propria creatività». 
 

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