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Ragazza sul bus, il radicale chiede le vie legali: «E’ la nuova Parks, violata la legge Mancino»

Alexandre Rossi ne ha per tutti. Non risparmia neppure l'autista dell'autobus, lancia due appelli e commenta le minacce ricevute da Eliantonio: «Cosa si aspettava?»

«Ho visto una scena raccapricciante che cozza con la realtà di Ancona, città sempre tollerante e accogliente». Alexandre Rossi, militante ed ex membro del comitato nazionale dei Radicali Italiani, è intervenuto sulla vicenda della ragazza straniera rimproverata sull’autobus. Non le ha mandate a dire e ha anzi lanciato due appelli. Uno è per il Garante dei diritti delle Marche, avvocato Andrea Nobili, con la richiesta di assistere legalmente la ragazza in un eventuale procedimento: «Ci sono tutte le premesse per intraprendere la via giudiziaria, perché quel video viola apertamente la legge Mancino» sostiene Rossi, autore di diverse campagne sull’integrazione e sostenitore dell’iniziativa di legge popolare “Ero straniero”. L’altro appello è per Valeria Mancinelli: «Mi rivolgo al Comune, chiedendo che nel caso si costituisca parte civile, e al mio sindaco che so essere una persona con un certo pragmatismo. Vorrei che come avvocato, donna e primo cittadino chiedesse scusa a questa donna e a suo figlio invitandoli in Comune, pubblicamente e davanti alla stampa. Sarebbe un’azione non di buonismo, ma di civismo». 

«La nuova Rosa Parks»

«Ho visto una riedizione di Rosa Parks» ha detto Rossi riferendosi alla donna di colore che nel 1955 diventò simbolo dei diritti civili dopo aver rifiutato di cedere il posto autobus a un bianco e iniziando il boicottaggio dei bus a Montgomery, in Alabama. «Questa mamma, di cui vorrei conoscere nome e cognome, non è certo una disobbediente civile ma quello che possiamo vedere dal video è che è stata vittima di un incitamento all’odio. Chi giustifica questi comportamenti – tuona ancora Rossi – è come se cercasse in una donna violentata la scusante che aveva la minigonna». I toni usati nel video, per l’attivista, simboleggiano la mancanza di rispetto delle regole e della dignità umana. «Quanto ci voleva ad andare da una persona che, con tutta evidenza, non parla italiano e chiederle di spostarsi? Non è possibile che di tutta quella gente nessuno parlasse un po' di inglese o francese e che fosse incapace di usare toni più civili. E’ stata trattata come pezza da piedi, come si può pretendere da lei un atteggiamento da “cena di gala”?». Quel “non parlo italiano” pronunciato dalla ragazza davanti a chi le urlava di lasciare il posto a un’ anziana è stato interpretato da alcuni come orecchie da mercante: «Basandomi sul video dico che è impossibile e anche se l’avesse fatto non sarebbe una giustificazione. Ogni altra supposizione è un voler sviare lo sguardo da quello che effettivamente è stato, cioè un' aggressione». Rossi assolve l’azienda di trasporto: «L’Atma non ha avuto e non deve avere responsabilità», ma non il conducente: «Non ha fatto nulla e nel video si sente chiaramente come se avesse voluto fare spallucce». 

Le minacce a Eliantonio 

Angelo Eliantonio, capogruppo comunale Fratelli d’Italia, è stato il primo a pubblicare e a commentare il video sulla propria bacheca Facebook. Stamattina ha ricevuto esplicite minacce via mail. «Chi semina odio cosa vuoi che pretenda? – dice Rossi- se scrivi quelle cose come consigliere comunale non puoi aspettarti rose e fiori. La violenza chiama altra violenza anche se pure quella è da condannare. E’ ovvio che un libertario come me non può che prendere le distanze da chi minaccia, e condannare totalmente chi aggredisce verbalmente o in altro modo. Uno è anche libero di insultare, ma se ne assume le proprie responsabilità come chi ha urlato in faccia a una donna e a un minore». 

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