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Note di San Valentino, l’amore di Cecilia e Umberto diventa un album: «E' nostro figlio»

Una storia d'amore e di ricerca interiore diventata musica

Uniti nell’arte e nella vita da quella passione che è diventata la loro professione: la musica. Loro sono Cecilia Rossini, 26enne anconetana e Umberto Ferretti, 23enne di Senigallia. Insieme formano il duo Blue Snake Mon, dalle cover sono diventati autori e interpreti di loro stessi e il 22 febbraio presenteranno in anteprima il loro primo album dal titolo “Searchin' for home”. Il disco, composto da 10 tracce tra pezzi inediti e arrangiamenti, è di fatto il coronamento di un percorso sentimentale e artistico, reso possibile dall’etichetta Art Media Music di Monteporzio (Pesaro). «Io e Umberto ci siamo conosciuti suonando nel 2012 a Senigallia in occasione di un incontro tra musicisti in cui si improvvisava» racconta Cecilia, che al suo compagno ha dedicato anche il singolo “Tenderly” (GUARDA IL VIDEO). «Da quel giorno abbiamo iniziato a lavorare su diversi progetti musicali e quest’album è il completamento di un percorso di maturazione artistica ed emotiva, noi lo consideriamo un po' nostro figlio».

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Il duo e l'album

Blue Snake Mon è un duo voce + chitarra, il nome deriva dal titolo del film Black Snake Moan  caratterizzato da quelle sonorità blues che hanno segnato l’inizio del percorso artistico della coppia. Cecilia canta e scrive i testi mentre Umberto si occupa della musica: «Il lavoro però è frutto della nostra sinergia» precisa Cecilia. «Il nostro genere viaggia tra sonorità jazz e blues - spiega la musicista – viaggiamo sulla black music ma non vogliamo essere etichettati. Noi siamo noi e chi ha potuto ascoltare l’album in anteprima ha notato proprio la varietà del sound. Questo accade proprio perché le canzoni nascono dalla spontaneità». I testi del duo sono per la maggior parte in lingua inglese: «Io sono cresciuta con la musica americana e britannica e poi l’inglese si presta spontaneamente alle nostre sonorità». “Searchin' for home”verrà presentato in anteprima il 22 febbraio al teatro del Portone di Senigallia e sarà disponibile dal giorno successivo su Spotify e le altre piattaforme digitali. Delle 10 tracce, 6 sono inedite e 4 sono cover. I testi sono in inglese, solo “Abbracciala, abbracciali abbracciati” è in lingua italiana ed è un particolare arrangiamento della stessa canzone scritta da Mogol e Battisti nel 1974. «Il concept è quello della ricerca della propria casa, praticamente il trovare la propria strada e il proprio posto nel mondo- spiega Cecilia- i testi ruotano su questo argomento e su alcune esperienze che hanno segnato gli ultimi 2 anni della nostra vita. Trovare la propria via è frutto di scelte difficili nei nostri tempi e noi, scegliendo di fare i musicisti a 360°, abbiamo imboccato una strada che non è segnata da tappe. Abbiamo scelto di metterci in discussione totalmente, fortunatamente abbiamo avuto il sostegno totale da parte di entrambe le nostre famiglie». All’album hanno collaborato anche altri artisti dell’anconetano: il sassofonista Leonardo Rosselli, il bassista Samuele Brunori e il batterista Mattia Leoni. Le chitarre utilizzate sono nate dal laboratorio dell’artigiano anconetano Federico Giungi. 

Ancona e la musica

«Culturalmente e musicalmente Ancona ha tante potenzialità ma anche tante lacune- spiega Cecilia- i pochi locali che ci sono per fare musica stanno scemando e non è la città dove un musicista può sopravvivere, soprattutto chi fa musica propria». Il futuro del duo quindi sembra lontano dalla provincia dorica e non di poco: «Vorremmo andare all’estero- conclude l’artista- ripeto, se si vuole fare musica non si può stare ad Ancona».
 

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